Dopo l'annuncio del ritiro il web é invaso dai peggio coccodrilli sulla chiusura della carriera di Rossi.
Normale, scontato.
In fondo per molti era già anni che la carriera aveva preso le sembianze di una passerella di una leggenda vivente.
Gli inglesi da anni lo chiamano GOAT Greatest of all time.
Per me é diverso.
Lo vidi la prima volta intervistato alla rai dopo il primo podio in 125...mi innamorai di quel ragazzino palesemente patacca romagnolo.
Poi la favola delle vittorie nelle varie cilindrate, addirittura vincere la 8 ore di suzuka facendo meglio (molto) di chi quella moto la guidava nel mondiale...
Gli anni bui in Ducati.
Le fatiche per tornare grande culminate con la grande lotta del 2015.
Aldilà delle polemiche che oggi lasciano il tempo che trovano, a Valencia 2015 si é rotto l'incantesimo, di un motociclismo ancora romantico, fatto di piloti e di rivalità.
Non sono più riuscito a seguire le gare con la stessa intensità e aspettativa.
E credo che questo valga per tanti amanti del motociclismo che in quei vent'anni avevano vissuto in una bolla creata dalla magia di Rossi.
Non nego che da allora guardo con molto più interesse la Moto3 alla ricerca di un qualche ragazzino che mi faccia perdere la testa come fece Vale.
Per cui oggi non sono triste, sono felice che un "amico" dispensatore di mille emozioni, abbia chiuso una fase della sua vita e sia pronto ad aprirne una nuova.
Grazie Vale.
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