La sequenza primavera/estate/autunno/inverno/primavera precedente è stata una discreta cacca e quando a Maggio il Capo della Setta propone la pomposata con i 300 a nolo dico subito sì. Anche perché tutti gli altri Peones sono ormai depeonizzati e sono rimasto l’unico con una moto “leggermente” stradale, quindi il nolo dei 300 con l’assistenza “professionisti like” è veramente ottimale.
Se non fosse che ha un terribile difetto: girando ad armi pari non ho più le scuse “peso 100 Kg più di voi”, “ho le gomme da Caponord e ritorno”, “non posso piegare di più perché sfrego i cilindri”...
Sono irrimediabilmente il più lento e senza scuse. Vabbè, tanto non ho reputazioni da difendere. (Esagerato! nota di Simo)
Essendo in attesa che il Generale Buttiglione decida quando sarò abbastanza vecchio da poter essere vaccinato penso: sicuramente la data in cui mi convocheranno andrà in conflitto con la pomposata. Nel frattempo decido di iniziare una sequenza di mal di gola/tosse/raffreddore/pausa/mal di gola/tosse/raffreddore/congiuntivite/tosse che rischiano di farmi saltare sia il vaccino sia la pomposata. Sì perché ovviamente l’appuntamento per l’agognata puntura è proprio il giorno prima.
Alla fine, complice una pillola miracolosa, guarisco(*) in tempo per farmi bucare e, mentre buona parte dei conoscenti si prenota un ricovero cautelativo per i giorni seguenti e prende una tonnellata di tachipirina propedeutica a un trapianto di fegato, io preparo la borsa per andare alle moto, alle moto!
E voi ci riuscite?
Mi trovo con il peone Stefano detto “il Bastardone” all’Atlantic di Ferrara di buon ora: perfetta per trovare un bagno lindo dove provvedere alle ultime limature di peso in previsione della gara. Partiamo sulla sua ineffabile Croma marrone verso la destinazione: in viaggio c’è tempo di notare come i veicoli di trasferimento prediletti dal Team siano dei Fiat maggiorenni, dal gusto vagamente rumeneggiante.
Arriviamo sul posto, iniziamo a spogliarci, a tirare su gazebi, raccogliere denaro per beneficenza etc etc e dopo non molto siamo dentro. Io scelgo stavolta una R3 col cambio stradale e il numero 8, in onore del mio primo datore di lavoro. Nonostante la posizione più caricata della Kawa dell’anno scorso, la forma fisica indecente, vado benino e mi diverto, dimenticando subito il poco male al braccio sinistro. Il circuito è la versione lunga, che mi toglie un tornantino molto ostico sostituendolo con una bella curva a destra e una curvilinea sequenza a seguire. In uno dei primi turni riesco quasi a impensierire uno del gruppo, quindi sono moderatamente soddisfatto.
Un eroe dei nostri tempi
Ma a darmi gioia c’è l’ineffabile Marzio: uno che gira con una moto vintage tutta pittata alla stessa velocità a cui giro io con lo scuter nel parcheggio sotterraneo della mia azienda. Dove gli architetti che hanno deciso di fare tutto openspace (nel 2019… quando ormai anche i muli hanno capito che sono pessimi) hanno pensato di ricoprire il pavimento con una vernice che deve essere stata progettata per impedire ai gechi di salire sui muri.
Insomma Marzio gira così fermo e, con orgoglio, ci tiene a far sapere a chi lo sorpassa (tutti) come si chiama tramite una enorme scritta sulla schiena. Se io andassi come lui la scritta la vorrei anche io, ma sarebbe “Casadio” oppure “Volto”, insomma non girerei mai così a mio nome! Che poi, scherzi a parte, era davvero pericoloso in certi momenti.
Con l’andare avanti delle ore la stanchezza si fa sentire, per fortuna (...) che si gira a turni e ho delle pause diciamo provvidenziali.
Durante le quali ci si attacca ai frighi del bastardone e del capo-setta come a dei salvavita. Purtroppo sono terribilmente lento non solo nei tempi sul giro, dove il solito bastardone mi strapazza andando via nonostante i suoi 40 kg in più, ma anche a fare tutto, a muovermi sulla sella, a cambiare assetto, tanto che giro quasi sempre larghissimo e lontano dal cordolo perché sempre in cronico ritardo. (mah a guardare video e foto non sembra eh...Nota di Simo)
Tinto non riesce a guardare cosa ha davanti...
La fine dei giochi arriva quando ormai sono in apnea, è il momento del piacevole relax, del “sono riuscito a esserci nonostante tutto” e poi dell’aperitivo offerto dai nostri adorati “meccanici”. A seguire un fritto di pesce prima di ripartire sui mezzi rumenici verso l’Atlantic, dove c’è tempo per un gelato, per attaccare l’adesivo del Team sulla Picanto e ripartire verso Bologna. Finito di disfare i bagagli e la doccia, mi sdraio sul letto e ho ancora le pulsazioni ben sopra i 100. Meno male che anche oggi sono morto domani!
Certo se riuscissi a ingarellarmi con qualcuno(**) mi divertirei di più, ma comunque è sempre una cosa utile anche per la guida stradale (ormai rara pure quella, però…) e quindi corre l’obbligo morale e anche immorale di ringraziare il Capo per lo sbatti organizzativo e per aver provocato tutto questo ambaradan di benzine e gomme bruciate, grete piangenti, cazzate e compagnia di anziani che fingono di non esserlo :-D
(*) due giorni dopo la pomposata mi sono riammalato
(**) se Marzio facesse un corso, magari…. ( Nemmeno dopo 3-4 corsi... Nota di Simo)
Che finalmente si aprirono le possibilità di fare
due pieghe tra amici in una pista dietro casa, che spettacolo…
L'allegro trio!
Tutto ebbe inizio dopo una giornata lavorativa degna
dell’inizio del film “un ragazzo di campagna”, che per la sua somatizzazione ha
necessitato della visita alla pizzeria il Ghiottone del Davo, per bermi una
birra stemperante ordinare pizze e sparare cagate senza senso come non ci fosse
un domani.
E proprio lì il fattaccio, Davo se ne esce con: Oh! Ma sabato
e domenica si può girare ad Adria, che facciamo?
E che cazzo! Lo chiedi pure???
Dopo due anni di chiusura per ristrutturazione e restyling,
sarebbe anche il caso di provarla, girano mille mila indiscrezioni, mezzi video
di qua e là… vuoi non investire una domenica mattina per andare a far due
pieghe ad un’oretta (Salvo complicazioni) da casa?
Certo che si!
Ovviamente come fossero messaggi di fumo di varie tribù
indiane, un battage messaggistico degno di broker di borsa si avvertono tutti i
Peones sparsi sul territorio per eventuali adesioni, ma purtroppo il così poco
anticipo non permette a tutti di liberarsi dai vari impegni, quindi al Tour
Veneto saranno presenti il sottoscritto, Pole e Davo.
Se pensate sia stato facile organizzare per una libera
uscita domenicale, siete fuori strada, ad ogni passione il proprio prezzo:
Il paddock di Adria sempre top.
Pole ha barattato un endurance in spiaggia di 8 ore in piedi
sotto il sole cercando di evitare che il figlio si procurasse lesioni e
ustioni. Io ho l’ho barattato con un : ”sabato ti porto dove vuoi Amore Mio” (che
praticamente mi è costato un pomeriggio al paradiso della mutanda, 2800mt pieni
di biancheria intima femminile e 2 stendini per quasi uomini). Davo… Davo
sembrava passato indenne all’apparenza, ma poi si è rifatta la mattina dopo.
Bene una volta prenotato e presi accordi per i vari dazi sui
i nostri nulla osta, abbiamo solo qualche ora dal venerdì al sabato per preparare
tutto, ivi incluso il dettaglio gomme, visto che su tre moto ne avevamo due,
senza scarpe.
Che ci vuole, Venerdì notte smontiamo i cerchi, e sabato
notte li rimontiamo e carichiamo, giusto per essere svegli e riposati per la gita
domenica alle 06:30.
Davo e il Ninjone
E venne la Domenica mattina…
Si parte, Pole viene da me, e assieme andiamo a caricare
Davo che impaziente dopo 1,5 minuti di ritardo scrive: che faccio torno a
letto? (MALFIDENTE) invece arriviamo, carichiamo, giusto il tempo di far
benzina e Via verso Adria!
Fin qui tutto ok, abbiamo anche recuperato in “volo” i
minuti della colazione e benzina e alle 08:00 siamo a 200mt dal circuito, con
un piccolo dettaglio non insignificante.... IL PONTE E’ CHIUSO ...e per raggiungere
il circuito abbiamo dovuto circumnavigare mezzo veneto, con buona pace della
puntualità che ha mandato il nostro anticipo a donne di facili costumi, ma in
ogni caso, e a suon di preghiere, riusciamo comunque ad essere in paddock per
le 9:00, poteva andar peggio vah… (ma se a bordo ci fosse stato Simo ? secondo
me si sarebbe giocato una buona fetta di paradiso) (Anche due...Nota di Simo)
Scarichiamo il Tetris Peones fatto la notte prima,
sbrighiamo le varie formalità e con tutta la calma necessaria per smaltire la
tensione iniziamo a mandar giù qualche magone e vestirci.
Volto e la R1
Si, si, avete letto calma, è esatto, mancava Simo … Quello inizia a dire: Dai! Dai! Entriamo! ancora
prima di entrare col furgone nel Paddock, fosse per lui scaricherebbe saltando
fuori in impennata dal furgone già in tuta manco fosse un cambio da super eroe
in una cabina telefonica.
Siamo pronti per il primo turno, che facciamo? Entriamo con i piedi di piombo? Entriamo
camminando sulle uova e cercando di capire come gira la nuova pista ? Certo che Si, oh ma possibile che al primo turno è tutto un vai
avanti tu che mi scappa da ridere ….?
Ahahahah….
Detto questo, ci troviamo di fronte ad una pista di cui
avevano decantato una fluidità senza paragoni rispetto a prima
Peccato che di primo acchito mi verrebbe da dire che se
prima era una pista stop&go, adesso è una pista stoppissimo@gopochissimo!!!
Comunque, è difficile dire bella o brutta, è troppo soggettivo,
può piacere o no, diciamo che se ti piace ti piace da morire, se non ti piace
fai come Davo che per l’intera mattina borbottava : “a me sta pista fa cagare” ahahahahahahha….
Joe Bar Team Rules!
In ogni caso, se ti piace avere sempre i freni in mano nel
vero senso della parola, la pista ti piacerà sicuramente, perché su 4km, hai 4
frenate che ti fanno passare da circa 200kmh o poco meno a 40kmh… e se non hai due braccia rubate all’agricoltura
al terzo turno ogni frenata invochi qualche angelo purché ti dia una mano a non
capottarti di fronte alla moto.
Allego scatto per rendere meglio l’idea
Adesso e riesco provo a descrivervi un giro… Premetto che il circuito è sicuramente ancora da terminare,
molti punti non sono ancora finiti, mancano ancora i riferimenti cartelli ecc… dove
sono stati spostati dei cordoli l’asfalto è ancora grezzo e sconnesso e
addirittura ti obbliga a passare lontano dal punto di corde , i riferimenti sono
un po’ fai da te per l’assenza di indicazioni o distanze, ma …vabbè sto a
guardà ’r capello… lo so … Partiamo dal Rettilineo del Via che non è cambiato, la
frenata si fa un pelo più tardi poiché è leggermente più lungo ma, rispetto a
prima, si tira un po’ di più sul freno. Primo inconveniente dell’assenza di finiture, rende la curva
1 di dubbio ingresso, di fatto la curva 1 la fai se hai il Tom Tom che te la
indica altrimenti vai dritto… Perché Passi il vecchio cordolo a sx, ma non è
quella la curva, poi c’è un altro invito a curvare con uno spazio per un
cordolo, ma manco è quella la curva, poi al terzo tentativo eccola è quella
giusta, è delineata dalle linee bianche di parvenza cantiere sulla A13…
Pole al trapezio della sua Tuono
Dopo il primo rischio di sbagliare strada imbocchi la curva
che come imprinting della nuova Adria parte larga e poi tutto d’un tratto
chiude secca secca con una bella variante stretta, che tutto sommato non è
male, ma l’aver spostato i cordoli di recente ha rovinato l’asfalto che non
lascia troppa fiducia.
Finita curva 1 e relativa S si arriva alla curva
dell’Arrabbiatina (ricorda un po’ con velocità decisamente ridotte l’Arrabbiata
del Mugello) poiché è in salita e si entra larghissimi, con la moto che scorre
forte (per chi la riesce a far scorrere forte, io per esempio no) per poi
chiudere sul più bello stringendo tutto in una salita con uscita cieca,
ricapitolando, entri col “groppo in gola” autoconvincendoti con un bel… alè che
va’, alè che va….finchè in uscita puoi dire … va la’ che è andata… diciamo che
è una curva che stringe sul più bello, come una donna che stringe le gambe nel
momento clou. Da li scorre fino ad una stop che da quasi 200kmh ti porta a
43kmh un tornantinoinoino che più ino non si può, se pensavate che quello di
prima fosse ino, questo è la metà, e via gas in mano per 100mt, in pratica tiri
il collo alla seconda per rifermarti in un altro tornantino, un po’ meno ino ma
non troppo e con l’asfalto sconnessino… Gas in mano, fino ad una bella curva ampia, in appoggio e di
bella percorrenza, che sfocia nel secondo rettilineo del circuito. Curva bella ampia, unico neo lo spazio di fuga: non è
proprio invitante per un high side, una recinzione con degli alberi, che per
spiegare meglio vi allego foto
Da qui si mettono giù tirando due marce intere per arrivare
al “Mountain”.
Esempio di commissario...
P.S.: BELLISSIMO il rettilineo sul quale vedi, grazie agli
alberi che lo contornano, scorrere tutta la velocità che hai, davvero molto
bello ed emozionante.
Appena inizia la semicurva a dx, si chiude il gas (almeno io
lo chiudevo li) e si prendono i freni in mano, per due motivi, il primo è che
c’è una 90° stretta da fare a sx, e il secondo ma non secondo, è per evitare di
andare in braccio al commissario che ti aspetta a 10mt dall’asfalto con un
ombrellone e la postura da Vito Catozzo.
Subito dopo la 90° c’è un serpentone con un “Cavatappino”
veramente gustoso, non semplice e intuibilesubito, ma in compenso vengono delle foto degne dell’ Isola di Man. (Mi
son sentito tanto Steve Hislop)
Ovviamente se vuoi una foto da TT che si rispetti, l’ingrediente
sono muri a destra e sinistra, mica pizz’e fichi!
E giù nel Cavatappinooooooooo
Ooopppala ….
E da qui, il raccordo con il vecchio tracciato che purtroppo
ha ereditato una buca in piena traiettoria sulla bellissima e piuttosto veloce
SX che ti portava alla “Facebook” (penultima curva con ingresso ai box), che ti
fa “SCONQUASSARE” anche le budella fino a quando, il tuo hard disk, non
processa l’informazione e TI AVVISA quando stai per arrivare restituendo
l’informazione: “cretino stai largo che c’è una buca, non l’hai ancora
capito?!?!?” Ho il sospetto che mio sia difettoso perché prima di
ricordarmelo, mi ha fatto shekerare 2 turni.
Non ho parlato delle ultime due curve perché di fatto sono
uguali al passato, per cui non vi tedio oltre. Ecco un video di un mio giro.
Vi dirò, la pista vi può piacere da morire come a Pole, o
non piacere per nulla come a Me e Davo, ma una cosa è certa, non è finita, e
mancano i dettagli che faranno la differenza, purtroppo è ancora un cantiere,
per cui spero di tornarci presto e vedere che, anziché assomigliare
all’ingresso della Ferrara-Mare per birilli, lavori in corso e asfalto non
ancora finito, sia perfetta come lo era in precedenza.
È verooooooooooo mi stavo scordando il dazio di Davo …
ahahahaha
Come dicevo, a Pole è toccata la spiaggia rovente, a me un
pomeriggio al paradiso della mutanda, e al Davo? Al Davo, un messaggio della
compagna appena arrivati in autodromo che ritraeva il suo Bimbo Leo e la
Neonata Cecilia, con la scritta vai piano e pensaci…. Ahahahahahahahahah colpo
bassissimo da parte della Vale ….
Comunque anche solo la compagnia, la spensieratezza e il
divertimento sono valse tutte le fatiche del sabato … ahahah…
This is Peones Style …
P.S. Ecco un secondo video con il giro dalla prospettiva di Pole.... ma quanto caspita spinge la sua Tuono?
La stagione 2020 della Titty si è conclusa con la mancata revisione a causa delle gomme fritte... Non me lo spiego erano praticamente nuove.... o quasi...
fresche fresche
...le avevo montate nella ormai lontana stagione 2017...in fondo hanno fatto SOLO 4 stagioni... All'epoca avevo montato delle Metzeler Rennsport, gomma molto sportiva... ma con ormai 15 anni di tecnoclogia sulle spalle...
Non credo di averci fatto chissà quanti km... non credo di arrivare a 3000, però bisogna pensare che hanno fatto 8 ore di Pista in agosto ad Adria con 40 gradi nel 2017... ( Adria Agosto 2017 ) Svariate Fute... Due mezze giornate ad Adria nel 2019....dove avevo battuto i miei record... ( Adria Agosto 2019 ) Svariate Fute...
Insomma non posso certo lamentarmi della durata...anzi... Dato il livello di soddisfazione massimo per le Rennsport, sono rimasto in casa Metz e non essendo più in produzione le vecchie ho optato per le M7RR. Sono gomme Stradali-Sportive ispirate al Road Racing (see vabbè ....la scheda tecnica fa riderissimo....potere del marketing...) e pure bimescola... Trovate in offertissima dal mio abituale spacciatore di gomme da pista, invece della solita consegna in scantinato, mi sono arrivate direttamente spedite fresche fresche...da Napoli...
Tralascio il fatto che molti Peones mi hanno preso largamente per il... in giro per il fatto che non mi sarebbero mai arrivate...e invece eccole qui.
Adesso sono in fase di Montaggio insieme ad un tagliando e controllo generale e poi non mi resta che provarle....in futa e a Pomposa... così ho il paragone strada/pista...
Sono curioso sia per vedere come cambierà la Titty con gomme meno attempate, sia per vedere se sfato la convinzione generale che senza le gomme super-race-mescolamorbida-motogp non si possa girare decentemente.
Nella serie cult Dexter, quando si avvicinava un momento topico, il protagonista diceva " Today is The Day".
E' da sabato che penso a come rendere le emozioni che ho provato e non posso che iniziare da qui.
Il 12 giugno 2021 sarà per l'accozzaglia di scappati di casa dei Peones : "The day"!
"Quasi" tutti i Peones...Paso Dov'eri?!?!?!
Ma veniamo ai fatti.
Al solito la mia organizzazione é inattaccabile:
Quattromila telefonate, dodicimila messaggi WhatsApp, un occhio costante al meteo e tanta voglia di ridere, ma questo mood colpisce un po' tutti, infatti continuano ad aggiungersi amici!
Cava si porta da Bergamo, Paso e le new entry Luca e Fastick. E non contenti si aggiungono Samu e Max che si portano dietro le loro naked. Il gruppo dei noleggiatori delle 300 di Bierreti comprende Tinto, Stefano e il sottoscritto. Ma non é finita!
Lo schieramento si completa con la presenza in massa del gruppo Motard con Ice, Manu e Simo ( a cui a questo punto devo trovare un soprannome... Ci sono troppi Simo in questa terra di frontiera !!!) e delle loro stupende cavallette motorizzate.
La Sezione Motard!
Praticamente mezzo paddock siamo noi!!
Dalle entrate di soppiatto nel paddock di Adria in moto con gli zaini...direi che abbiamo fatto dei passi avanti! Avrò ben motivo di chiamarlo The Day, o no?
Mentre noi ci salutiamo e ci vestiamo, Frank e i meccanici di Bierreti preparano le moto. Io chiedo il cambio rovesciato, per cui l'R3 numero 5 diventa la mia compagna di ballo per oggi. Passano i minuti e al solito sono iperattivo.... o come direbbe Volto...spaccamaroni... ma devo entrare subito per togliermi la tensione di dosso...sono fatto (male) così.
La "mia" Numero 5...
Tutto il gruppone insieme esce dall'area riservata Bierreti e si butta dentro e per me é come non aver mai smesso di girare con la R3.
Bastano 4 curve e sento che oggi ho un feeling pazzesco, ritrovo subito i punti di riferimento e godo come un riccio.
Tra l'altro oggi giriamo sul lungo, mai fatto coi 300 e devo dire che é ancora meglio che girare sul corto!!! Il curvilineo diventa lungo, si tira la quinta piena, si prendono le scie e quindi si può affondare la staccata per i sorpassi.
Uno sballo!
Rientriamo e vedo il solito misto di sorrisi a 36 denti e concentrazione e maledappertutto. Ma siamo già dentro di nuovo!
Tinto a tutta forza!
Mi metto subito a tirare e mi sento sempre meglio, raggiungo qualcuno più lento e mi prendo tempo per passarlo in sicurezza... E bam!
Cava col Kawa (400 però!) mi passa e mi prende qualche metro... bastardazzo di un bergamasco, mezzo amico e sorpassatore a tradimento!
Inizia il leit motiv della giornata fra noi due.
Mi metto in carena pian piano gli torno sotto, altri doppiati e riperdo...
E via di nuovo per riprenderlo... arrivo finalmente a riaverlo nel mirito e lui? Braccio alzato e torniamo ai box....effettivamente stiamo rientrando tutti...siamo dentro da una vita... Miiiii come rosico!
Cava inseguito dal sottoscritto
Non faccio tempo a togliermi il casco per insultarlo che Ice mi chiede se voglio entrare col CRF. Ma chi sono io per dire di no?
Per cui subito dentro con questo aggeggio che trovo altisismo, strettissimo, con le pedane in avanti e il cambio dritto.
A discapito di tutti i pronostici che mi davano per terra nei successivi 5 minuti, riesco pian piano ad abituarmi e in 3 giri sono già a ginocchio per terra! Mi autostupisco!
Ohi l'ho detto che oggi avevo feeling o no?
Veramente divertente il 450, il motore ha un castagnone sotto mica da ridere, le marce finiscono in un baleno e occhio alle derapate! Bello!
Manu e Ice
Torno ai box e riconsegno la Rossa a Manu e Ice. Simo è dentro con la sua Superduke e direi anche gli altri perchè vedo li sola soletta la CBR/Moto2 di Bierreti. Nei primi turni l'ha usata Luca col cambio dritto, adesso sarà dentro con uno dei 300. Vabbè non ho voglia di chiedere a Frank di rovesciarlo e nemmeno di aspettare il tempo necessario, per cui alla via così!
Entro e siamo alla terza moto in un'ora...
...per cui tentò di resettarmi di nuovo... Arrivo dietro a Stefano e ci metto due giri buoni a passarlo... Come sempre l'esteticità della sua guida non rispecchia la sua notevole efficacia!!
Però sto guidando un mezzo con notevoli potenzialità.
In pratica é un cbr600 che fa tutto molto meglio dell'originale.
Gira di più, frena di più, spinge di più, ma con la stessa facilità del Cbr..
Moto2: Sembro quasi uno serio....
Infatti in 4 giri sono in linea col mio best...meglio metterlo giù che poi m'innamoro...
Ai box scopro che la giornata da open diventa a turni, perché ci sono molti Motard e per sicurezza separano le classi.
Mi spiace perché questo ci toglie la possibilità di girare tutti insieme, però effettivamente c'è differenza fra le traiettorie e in caso di piloti non esperti meglio non richiare. Dato che non eravamo ancora abbastanza, arrivano da Bologna due supporter d'eccezione come Gillo e Cippo! Fra un po' tiriamo su lo stad della festa della sagra della salsiccia per starci tutti!!!
Matucco, Cava, Stefano, Gillo Tinto e Cippo. ISM Rules..
Ma la pista chiama e siamo al terzo turno coi 300.
Cava prova la R3, partiamo in fondo al gruppo e pian piano risaliamo, ha anche montato la Gopro, per cui ci vediamo un po' tutti.
Che dire tutto fila liscio, ognuno guida come gli piace, le moto motano al meglio (grazie Bierreti l'ho già detto?) e continua la danza dei dentro fuori.
Nelle ultime due entrate Cava ritorna alla Kawa 400, perchè vuole "combattere" ad armi quasi pari con me.... e tutto si allinea alla perfezione nell'ultimissima entrata.
Gli altri amici hanno girato nel quarto d'ora precedente, per cui in pista siamo solo io e Cava.
Per l'occasione monto anche io la cam verso dietro. Entriamo e dopo il consueto paio di giri per trovare ritmo, ci tiro con tutto quello che mi è rimasto in corpo.
Cava non mi molla, e al terzo doppiaggio di "MARZIO" , un eroe che doppiavamo in media ogni 4 giri... sfrutta il mio attimo di incertezza per passare davanti.
Qui purtroppo mancano i video visto che lui filmava in avanti e io indietro, ma seguono 7-8 minuti dove mi invento i numeri per tornare davanti.
Non credo di aver guidato così forte in vita mia....e anche se non sono riuscito a passare ho goduto come un riccio.
Per fortuna Cava si dimentica di spengnere la cam e abbiamo il video del rienro ai box accolti dal Gillo.
Per me è bellissimo.
Ore 13, baniera a scacchi, ci togliamo le tute ed è arrivato il momento forse più atteso della giornata...
L'aperitivo!
Abbiamo coinvolto anche Frank!
Dopo esserci reidratati a suon di patatatine e spritz corriamo al bar/ristorante del circuito, e invece della solita piada chiudiamo con fritto di pesce e frizzantino... che vicino al mare ci sta sempre bene!
..e mo se magna!
Chiudo ringraziando tutti i partecipanti, per avermi supportato e sopportato. Mi scuso per aver omesso almeno cento aneddoti saltati fuori in una giornata indimenticabile. Gillo e Cippo che un conto è far dei km per andare a girare, un conto per vedere altri farlo, grandissimi. Bierreti per la solita organizzazione impeccabile.
Farne un'altra così bene sarà difficilissimo, ma ci proveremo!
Stay Peones!
P.S. Al solito suportate i vostri Pones di quartiere guardando ogni tanto il sito e cliccando qualche pubblicità..
Prendete una quindicina di mattocchi assortiti del nord Italia, metteteli in sella ad una moto, fateli invecchiare per circa mezzo secolo, aggiungete una pistina da un kilometro e mezzo in riva al mare e mescolate.
Il risultato non vi piace?
Cazzi vostri, a noi si!
Uno dice: "Pomposa è una pistina troppo corta, io voglio andare al Mugello a 320 con la PANIGALE." Cazzate. Pomposa ha tutto quello che serve: è tecnica, ci sono un sacco di punti da raccordare, di staccate a moto piegata e soprattutto c'è il CURVILINEO!!!
Il curvilineo è il rettilineo di ritorno, con due pieghe a sinistra, e la figata è che con un buon 400 lo puoi fare tutto in PIENO, puntando i cordoli interni col gas tutto aperto, senza rischiare di finire rotolando nella pista da supermotard.
O almeno senza rischiare troppo.
I Peones sono arrivati sabato mattina alla spicciolata: Stefano da Fuffa City, Cava, Paso, Luca e Fastik col Duster scacciafighe, Tinto da Bulagna, Samu, Max e Marina da BG. Tutti agli ordini del Capo-Peones Simo che promette di FARCI VEDERE LE TRAIETTORIE.
Gruppo Berghem
Mentre i ragazzi Bierreti fanno scendere le trecentine dal camion, noi li guardiamo dalla zona vip del paddock, una LOUNGE tutta per noi sotto un sontuoso gazebo dotato di tutti i comfort. Mentre ci si intuta, scattano le prime scuse preventive del fermone: "Oggi ho un filo di mal di testa", "Beato te, io sono bloccato con la schiena", "Si, magari, io ho salivazione azzerata, postumi di Astrazeneca, unghia incarnita e gomito del tennista". Io, con la mia tuta replica 2004 che spesso uso come spaventapasseri nell'orto, fischiettando salgo sull'unica Kawa 400 del lotto, e ci prepariamo ad entrare. Facciamo qualche giro e trovo subito un bel feeling col Kawone, la sua posizione da sport tourer e la coppia generosa già a 4/5mila giri mi porta fuori dalle curve in carrozza, assecondando la mia guida boomer/old style.
Primo turno finito. Qualcuno ha già l'aspetto di aver fatto 4 round col Tyson di fine anni 80, sudando le birre e la salama da sugo della sera prima. Per il secondo turno cedo magnanimamente la Kawa a Luca, dicendomi "Beh, adesso è il momento di farmi piacere anche la R3". Credici.
Quanto la Kawa è paciosa, tanto la Yama è spigolosa, scorbutica. E' come uscire al giovedì sera con una bella e rassicurante Milf e al venerdì con una venticinquenne strafatta di coca: perdi i punti di riferimento.
E non solo quelli: cerco di seguire Simo ma faccio fatica, non la faccio correre come dovrei nei tornantini e quel grosso ferrarese tirapugni piano piani scappa via, lasciandomi lì col gas in mano a rosicare.
I turni si susseguono in un vorticare di cambi moto: tutti si stanno divertendo come pazzi: mutui, rate dell'università dei figli, alimenti non pagati e esami della prostata , per qualche ora sono sostituiti da manopole del gas maltrattate e saponette dimenticate negli armadi che riprendono a limonare con l'asfalto.
Fastik è talmente felice che comincia a stare male, è un buon segno, significa che si sta divertendo tantissimo!
Simo e Cava
Samu e Max girano in Tandem con le loro Naked, Paso fa un bello step di guida rispetto allo scorso anno, Stefano e Tinto si ingarellano, Luca cerca di spargere per la pista quintali di ruggine di anni di immobilità.
Per l'occasione ho anche scippato la GOPRO a mio figlio, la monto sulla piastra forcella mezza storta facendo inorridire i nativi digitali, ma incredibilmente le immagini a fine giornata saranno bellissime.
Ultimi turni. Simo mi dice: "Cava, adesso entriamo insieme?" Sale la tensione e nascono le grandi domande del buon padre di famiglia: "Ok, mi sono divertito, ho dato un po' di gas, sono ancora tutto intero, e adesso c'è questo energumeno che vuole fare una piccola sfida tra amici. Vale la pena rischiare di lanciarsi la moto sul femore (che potrebbe avere un inizio di osteoporosi) per fare i cretini o bisogna accettare la sfida?" La risposta me la do al primo giro, quando in una staccata garibaldina rischio di buttarne per terra tre e mi si spegne la moto. Ok, VAFFANCULO. Ultimo turno entro con il coltello tra i denti: che sfida sia! La mia fida Kawa 400 ha un piccolo margine di motore, che fa tutta la differenza del mondo.
Aperitivo!
Mi metto dietro a Simo e cominciamo a tirare, e lì inizia lo SHANGRI-LA. Non c'è niente altro al mondo: c'è il sole, c'è il caldo, che il rumore del motore e c'è davanti un amico in tuta di bovino che danza sull'asfalto. Tutti i sensi e le energie si concentrano. E' un momento bellissimo, e questa volta senza ironia. Andiamo forte? Andiamo piano? Non importa, conta solo che stiamo facendo la cosa che amiamo di più, in comunione col mondo, e non vorrei smettere più.
Flash, stacco, bandiera a scacchi, box. Abbraccio, risate, pacche sulle spalle.
I ragazzi Bierreti ci offrono l'aperitivo, e poi tutti con le gambe sotto il tavolo a sfondarci di fritto e a raccontare cazzate. Bellissimo.
Molto più di quanto sia riuscito a renderlo con queste quattro righe.
Grazie.
P.S. Alcuni Higlight tra cui la mia Staccatona li trovate qui
Prima di iniziare a parlare della mia esperienza devo fare
una piccola premessa per capire meglio cosa cercavo e cosa ho ottenuto.
Volto a scuola!
Dopo un trascorso di circa una 25 di anni passati in pista con
il doppio delle ruote e discreti risultati, tra cui 4 sudatissimi podi, 3 anni
fa, frequentando “pessime amicizie”, mi son lasciato sedurre dal lato oscuro
che mi ha indotto a vendere il Kart da allenamento e acquistare una moto pronto
pista ( e un furgone... N.d.Simo).
Diciamo che dopo mesi di ricerca trovo finalmente trovo
quella che mi piace, ma purtroppo il bello si è rivelato direttamente
proporzionale alla difficoltà di confidenza che mi ha dato, più o meno quella che
Salvini darebbe ad uno spacciatore clandestino che corteggia la figlia.
La gialla scontrosetta
Ebbene si, a 50 anni ho ricominciato da capo, il che,
sportivamente parlando, vuol dire che devo ripartire dall’ABC accettando che mi
passino tutti senza che mi tiri il c… (cosa che non è proprio semplicissima
eh..). Comunque ha un ottimo lato positivo, mi ha ringiovanito di colpo di
almeno una 20 d’anni (purtroppo solo dentro, fuori non ha funzionato per niente).
La premessa di fatto è la motivazione che mi ha indotto a
fare una terapia di coppia con la mia nuova fidanzata sclerotica… perché dopo 5
uscite fatte nel 2020 ed una quest’anno, la fatica superava decisamente il
gusto, non ero capace di fare turni più lunghi di 5 giri, passavo il tempo a
cercare di capire come muovermi, cosa dovessi fare, intimorito dall’arroganza
di quei cilindri, in pratica ad ogni uscita passavo più tempo ad aver “paura”
che a divertirmi.
Pronti all'ennesimo turno!
Diciamo che passare da un controllo totale, ad essere
schiavo del timore e non riuscire a fare nemmeno due giri mettendo le ruote
nello stesso posto, mi ha destabilizzato.
Per cui anziché continuare ad essere schiavo di un
cronometro che indicava solo il livello di pirlaggine, o culo nel caso avessi
azzeccato un giro, ho fatto un passo indietro e son tornato a scuola.
Quindi, si parte alla ricerca di chi e come avrebbe potuto
fare un corso che mi desse le sicurezze e le conoscenze che cercavo, nulla di
più del capire come muovermi per girare in sicurezza e capire come funziona e
come reagisce una moto poiché, a differenza delle auto, qui ,l’85% lo fa il tuo
movimento.
Obiettivo: prima imparo a guidare, poi penso a quello spione
impietoso del cronometro.
Persone bruttissime si aggirano per il Box
Trovo una vera e propria Jungla, mille mila corsi blasonati,
presenze importanti, stage che ti mettono ansia da prestazione ancor prima di
iniziare, roba che se non tiri giù almeno 5 secondi devi darti al podismo
acrobatico, oppure corsi in stile 7kg in
7 giorni, insomma, chi più ne ha più ne metta.
Essendo in estrema confusione nel capire quale fosse il quello
più adatto a me, mi confronto con una delle “bruttissime” persone di cui sopra e, la
lampadina si accende alle parole:” ma scusa, perché non chiedi a Giulia di
Bierreti? Ho visto sul sito che fanno anche dei corsi, prova, tanto l’ambiente
è quello che avevamo trovato l’anno scorso quando abbiamo provato i
“trecentini”, lo conosci, perché no ?”
Azz… hai ragione!! Lo
conosco si, glie ne ho pure riportata una a mano dopo che mi son fatto 50mt col
culo per terra dicendo : “ehm… si è rotta” e la reazione è stata bellissima,
anziché per la moto si preoccupavano che non mi fossi divertito o che avessi
avuto paura, e sembravano più contenti di me quando una volta riparata son
tornato in sella…. Sai che mi sa proprio che sono le persone che possono fare
al caso mio?
In action
Quindi è deciso, prendo il telefono e chiamo Giulia, le
chiedo se fanno corsi e, in 25 secondi, mi fa sentire perfettamente a mio agio,
assolutamente privo di ansie o di dover dimostrare chissà cosa e oltretutto mi
paventa un prezzo eccezionale che è il caso di sottolinearlo è adatto al
portafoglio di chiunque.
In un attimo mi accordo e Via!!!
Martedì 8 la data del corso, giusto perché ero poco agitato,
mi presento davanti al cancello dell’autodromo un paio d’ore prima dell’orario,
praticamente all’alba, tanto non dormivo…
Per fortuna dopo poco Arriva Giulia, Franco, e il Pilota
istruttore:
Il Mitico Alessandro! ( da pronunciare con voce fantozziana e cmq campione minigp 2018...)
La sensazione di primo acchito, è quella di essere a casa
con persone che hai sempre conosciuto, cosa che a mio avviso da quel valore
aggiunto necessario a stemperare la tensione, e rendere fluida piacevole tutta
la giornata.
Alessandro: Nonostante la differenza di età piuttosto
marcata con il pilota, il feeling si crea subito, ha una capacità di farti
capire le cose mostrandotele in pista, nel suo habitat naturale, ineguagliabile
e tale da compensare in maniera esemplare tutto ciò che i trent’anni di GAP
anagrafico ostacolano fuori (la realtà che a 50anni sei un po’ più “gnucco” dei
ragazzini ma lo devo mettere sotto parentesi).
La moto più accessoriata della piazza!
Giulia: oltre che: Owner, Meccanico, CEO, Ospitality Manager,
è anche Istruttrice Federale e, dopo aver ascoltato le mie sensazioni in sella,
le mie lacune, e ciò che vorrei imparare, mi fa capire in un attimo l’obiettivo
del corso: inserire nella mia testa degli Automatismi necessari per ottenere il
mio scopo che non è altro che imparare a guidare e far sì che i tempi siano una
conseguenza di un lavoro.
Franco: una persona assolutamente squisita con cui il
feeling che si ha in pochi istanti è incredibile e la sua professionalità e
assistenza è impagabile, vero, mi sono iscritto ad un corso, ma certe cose e
certi accorgimenti non sono per nulla scontati, perché ha trattato me e la mia
moto come fossimo una wild car del mondiale, non mi ha banalmente regolato solo
la posizione di guida e poco altro, ma ascoltava le mie sensazioni turno dopo
turno e mi sistemava la moto cucendomela addosso, mi ha addirittura sistemato
il gas, una persona veramente eccezionale che almeno una volta nella vita devi
avere la accanto nel box.
Ale passa moltissimi giri dietro, mi osserva, e dove sbaglio
mi passa e mi corregge mostrandomi dove e come fare, ovviamente oltre alle
mille cam posizionate che purtroppo annullano tutti miei alibi, poi prima di
rientrare ne fa qualcuno davanti, per farmi vedere meglio come affrontare tutti
i “T” che sbaglio, poi dentro ai box e via di Analisi …
Un Altro valore aggiunto di Alessandro, a mio avviso
importantissimo, è il non Tirare per “regalare” i riferimenti ma far si che chi
impara, impari per un suo percorso di apprendimento progredisce di giro in
giro.
E così facendo siamo andati avanti fino che il mio fisico ha
retto… ve lo confesso oltre alle 16:30 non sono riuscito ad andare…
Se mi chiedete cosa penso del corso, cosa mi abbia lasciato,
se ne valga la pena o meno, come mi son trovato, ecc…
Beh, ero partito che non facevo oltre i 4/6 giri a turno e
non andavo oltre i 4, massimo massimo, 5 turni a giornata.
Risultato: 9 turni con Run da 10/11 giri, partito senza un
briciolo di confidenza, ho terminato con idee precise di come comportarmi e
molta più confidenza con la compagna sclerotica e la consapevolezza di cosa, come
e quando muovermi, una tabella precisa di “compiti a casa” per dar seguito al
lavoro iniziato. Una fluidità di movimento che non ha nulla a che fare col
“D3BO” in sella ad inizio corso e…. beh, ci sono anche i lati negativi, dolori
post giornata a muscoli che manco sapevo di avere, e l’incapacità di salire la
rampa di scale di casa: ben 21 gradini.
Ma… i Tempi?
Felice di non aver nemmeno acceso il GPS e felice di farlo non
prima di riuscire a mettere le ruote dove voglio ad ogni giro. Alias sarà
meglio che prima di guardare il cronometro impari a guidare.
Il sorriso di un bimbo a Natale!
Ma… Quindi?
Partito dubbioso, col pensiero che cambiare sport fosse
stata una cagata pazzesca, di aver sbagliato moto, sul punto di tornare
indietro, ma soprattutto NON mi divertivo.
Tornato Divertito come un bambino al Luna Park, stanco morto
ma solo dopo aver finito un treno di gomme, con un Ritrovato gusto di guidare,
fiducioso e non più timoroso, e una voglia incredibile di tornare in pista a
continuare il lavoro iniziato.
Una Certezza
Non vedo l’ora di tornare a “scuola” con Alessandro.
Un Ringraziamento SPECIALE a GIULIA e
FRANCO per l’accoglienza, il clima, la professionalità e l’ambiente famigliare che
mi hanno regalato, ma soprattutto GRAZIE per avermi dato il gusto di Guidare.
Ne vale la pena?
Assolutamente SI!
SUPER NOTA A MARGINE E' con una certa emozione che pubblico il primo post di Volto. Vuoi mai che smetta di avere l'esclusiva editorale nel Team???? Magari!!! Questa emozione mi fa passare sopra a tutte le citazioni di brutta persona...che sono vere, ma fa male avere riscontri :-P (Simo)
Tutto parte l’anno scorso quando non so sotto quale delirio
ho la brillante idea di prendermi un Piaggio SI ad accensione elettronica con
cui fare l’Alpenbrevet e la Monferraglia. Più che un motorino sembra un grido
di aiuto.
Per i poco studiati: l’Alpenbrevet è una manifestazione
organizzata dalla Red Bull che prevede un tour delle alpi Svizzere per oltre
120km, guidando SOLO 50ini a pedali rigorosamente in linea col codice della
strada (targa, assicurazione, meccanica originale). Ah, in Svizzera i 50ini per
legge non fanno i 45kmh come da noi ma i 30! Oltre la minaccia di controlli e
squalifiche per evitare che la gente si presenti con i peggio mezzi elaborati
la Red Bull ti banna a vita se fai il percorso in meno di 4 ore, quindi con una
media superiore ai 30kmh. Ogni anno racchiude più di 1000 partecipanti da mezza
Europa con degli improbabili bocchini a due ruote: ognuno caratteristico del
proprio paese di provenienza. E’ un evento molto ludico e goliardico ovviamente
ma per chi come me adora quei paesaggi e guidare ad un filo di gas è l’ideale.
Per i pochissimo studiati: La Monferraglia è una manifestazione che prevede un
tour di 60km per i boschi delle montagne Piemontesi, si divide in 4 giri
annuali (Spring, Nait, Uain e Uinter) e il mezzo deve avere solo un requisito:
partire da una base moped 50. Non è richiesta targa, assicurazione, originalità
del mezzo.Anche qui oltre 1000
partecipanti, goliardia a palate ma una buona dose di ignoranza motoristica che
prevede ad esempio un Bravo con ruote tassellate, sospensioni da moto, motore
artigianale super elaborato e le peggio diavolerie.
Ricapitolando, per unire le due cose il mio SI deve avere: una coppia di ruote
tassellate e una stradale, targa e assicurazione, un minimo di elaborazione per
salire sulle montagne piemontesi ma non troppo da essere sgamato dagli sceriffi
Svizzeri, affidabilità al 100%.
Arriva il covid. Finisce così tutto nel dimenticatoio per un annetto, fino a
primavera 2021.
Il mio SI mentre era in garage fermo ha accumulato un 65
polini, un 13/13, una sito, un mozzo da 12.23 giri, una trasmissione completa a
variatore con piatti da 100mm e variatore Malossi e un’accensione a strappo.
Con queste componenti posso fare entrambi i tour, ma la voglia di fargli la
targa nuova, pagare revisione e l’assicurazione ancora non mi è venuta quindi
per ora mi lancio solo sulla Monferraglia.
Un paio di settimane prima del fatidico giorno provo il mezzo un paio di volte
nelle campagne dietro casa dei miei e dopo una serie di peripezie tocco la
velocità spaventosa di 53kmh.
Non sono un manico ma negli anni qualcosina di motori l’ho capito: più ci metti
le mani e più ce le dovrai rimettere! Il mio obiettivo non è arrivare primo in
cima ma arrivare in cima, quindi a livello motoristico ho bisogno di grande
ripresa, bassi consumi e tanta, tanta affidabilità. Direi che ho tutto.
Mi unisco a due ospiti abituali della Monfa, Alex e Mike, che mi offrono passaggio,
compagnia e assistenza. Arriva sabato mattina, il giorno della partenza: mi
alzo di buon’ora e mentre attendo gli altri provo l’ultima accensione
scaramantica ma niente da fare, il cesso non parte (cesso perché di colore
bianco mica per il discutibile design o le dubbie prestazioni...). Tiro due
madonne ma niente, non parte, dopo un po’ di prove capisco che è l’impianto
elettrico, dopo un altro po’ di prove capisco che è la bobina, dopo un po’ di
madonne volo dal Berno e la compro nuova con soltanto un po’ di euro. Un po’ di
minuti dopo arrivano gli altri, si carica un po’ di roba e si parte!
Loro hanno due mezzi tutti super elabborati ammiocuggino ma
non mi spaventano. Durante le 4 ore di guida mi ribadiscono quanto sia dura
arrivare alla fine ma sono sereno, con la mia Vespa ho girato metà Europa
vedendone e passandone di ogni.
Il viaggio fila liscio fino a Priero (CN), paesino di 400 abitanti che per due
giorni ospiterà 1100 persone motorizzate.
Camper, furgoni, tende parcheggiate ovunque e cessi a pedali che sfrecciano qua
e là ma il meglio arriva nella piazza del paese in cui un fulminato col il
camice da dottore e collant neri fa roteare nell’asfalto un Ciao piegato sul
fianco e tenuto a tutto gas mentre un suo amico con una motosega priva di lama
tenuta a tutto buco ne simula il rumore https://photos.app.goo.gl/6FPKvPFg283E5nFi9
Queste cose non accadevano quando il catechismo era
obbligatorio.
Il 90% dei mezzi sono esasperati, dalla ciclistica al
motore, questo è quello che mi ha colpito di più:
Quando l’ho guardato ho sentito nelle orecchie come un
sussurro: Quando mi muovo io spostati o diventi ragù.
Credo che nessuno di loro abbia speso meno di 1500€ per il
proprio mezzo, io coi miei 500€ faccio il poveretto (D'altronde siamo nel Team Peones no? N.d.Simo) e me ne sto in disparte.
Tiriamo giù i nostri mezzi e facciamo le ultime prove, gli altri carburano e io
cambio le molle della frizione, siamo finalmente pronti per la partenza del
giorno successivo.
La sera ci uniamo ad una grigliata di amici a cui si sono aggiunti anche 3
veneti che avevano il furgo di fianco al loro. Chi cucina pensa più a bere che
al resto tant’è che il grasso della griglia colava a terra incendiando l’erba
ma loro non curanti procedevano, ho dovuto dirglielo io che ormai avevano le
fiamme alle ginocchia e il veneto mi risponde: dio caro ecco cos’era sto caldo! Il ferrarese alla griglia è unto come una cucina di cinesi: parla una lingua
che non ho mai sentito con una voce che secondo me non è la sua. Quella cena
non era male però mi ha lasciato un sapore in bocca che pensavo di aver
mangiato un campo rom. Tutti alla festa in piazza e verso le 23:30 noi andiamo
a letto.
Il giorno dopo ci troviamo finalmente al gate di partenza ma alcuni
ammiocuggino neanche ci sono perché il giorno precedente facendo le ultime
prove hanno spaccato tutto, ma noi ci siamo, a cazzo duro!
Il meteo butta un po’ male, durante la notte ha anche
diluviato ma è ora di partire e non pensarci più, ci mettiamo nei primi 100 e
andiamo, una curva, una salita, altra curva, qualche sasso e poi il primo fiume
da guadare https://photos.app.goo.gl/4iXt4gyDjAsxMUFT9
Il giro procede liscio, io salgo dappertutto e non mi pianto
mai e più o meno ogni due curve becco un ammiocuggino rimasto a piedi. Abbiamo
avuto qualche ciappino anche noi: al terzo fiume mi si è bagnata la candela,
Mike ha problemi elettrici e Alex ha perso la marmitta, riattaccata poi con
filo di ferro e fascette. Dopo 30km c’è la sosta di metà percorso, ho un ghigno
da matti, tutto è filato liscio come l’olio ma ho le braccia maciullate. Ci
fermiamo un attimo e ne vediamo delle belle: persone stanchissime, altre
intarantolate, mezzi un po’ cioccati, quelli caduti riconoscibili perché
infangati su tutto il fianco e poi c’è lui, il SI bucolico
La seconda metà del percorso è decisamente più ostica, in un
paio di salite devo spingere per salire, più fango e più pozze d’acqua, sempre
più profonde. Sono già merdo fino alle ginocchia. Ormai i partecipanti sono
sparsi lungo i 60km, è difficile trovare gruppi di più di 5-6 persone insieme,
noi andiamo via accorpati nonostante lo squilibrio di motori (e comunque, se
proprio vogliamo dirla tutta, in un paio di salite ho dato via ad Alex,
SHHHH…..).
Ad una certa sono in testa, mi fermo ad aspettarli e arriva
Mike dicendo che Alex è caduto senza farsi male, ce la ridiamo e andiamo. In
una curva il tipo davanti a me si impunta in un sasso mostro e cade
rovinosamente piantandosi il manubrio nel costato, lo soccorro e lui è lì, a
terra, con una sgussa come se stesse cagando un mattone. Per fortuna data la
velocità prossima ai 20kmh non sì è comunque fatto troppo male, è tempo di
tirarsi su e ripartire.
Di cadute se ne vedono a palate: alcuni in discesa si piantano facendo una
piroetta in avanti, altri in curva, un Ciao addirittura si spezza a metà
Dopo 4 ore totali arriviamo finalmente al traguardo, che è
poi il punto di partenza. Il percorso è furbescamente un anello intorno alla
partenza così chi resta a piedi nel bosco torna facilmente a casa.
L’organizzazione mette a disposizione un pranzo molto ricco composto da 3
portate risposte su un vassoio, chiedo a chi fa i vassoi di stupirmi e lui mi
mette talmente tante patate che non vedo più il resto. E’ tutto molto buono,
solo Mike non apprezza dato che poggiando il vassoio sul tavolo ci ha ribaltato
sopra il vino rosso…..
Adesso è ora di caricare i mezzi, cambiarsi e ripartire verso casa, sono quasi
le 15.
Tirando un bilancio generale posso dire che è stata una
giornata spettacolare, un’esperienza fantastica e a detta degli altri anche il
percorso è stato uno dei più belli di sempre. Ho incontrato molte persone
curiose e ho apprezzato l’inventiva di chi, forse esageratamente, ci ha messo
del suo per realizzare un mezzo unico, molte volte inutile a livello tecnico.
Ho trovato un clima meraviglioso, quando ho avuto bisogno mi
hanno dato una mano tutti, forse perché nonostante si spendano soldoni in
motoroni e si facciano piani da motoGP siamo sempre e comunque solo dei ceffi
che girano in Ciao quindi c’è tanta solidarietà reciproca. L’anno scorso quando
pensavo a come fare il mio mezzo chiedevo supporto nei gruppi Facebook
dedicati: “Quelli della Monferraglia”, “Trafficaglia” e “Bottegaglia” e ho
trovato un grande aiuto, consigli utili ma soprattutto tanta onestà, io non
sapevo un bel niente e potevano vendermi fischi per cazzetti eppure non mi ha
fregato nessuno e impiegavano il loro tempo per spiegarmi telefonicamente pregi
e difetti dei vari pezzi, come avevano trattato ciò che mi stavano vendendo o
come dovevo montare ciò che mi avevano spedito. Sicuramente farò anche le altre
tappe, con maggiore consapevolezza.
E’ presto per dare consigli ma ho confermato le mie ipotesi:
-Straelaborare è divertentissimo ma non è
assolutamente indispensabile, gli originali hanno tribolato, i semi originali
meno ma seppur a full gas per 60km siamo arrivati alla fine senza pensieri. Ho
dato un occhio e si trovano mezzi ammiocuggino in vendita ma è difficile darli
via perché alla gente piace farseli coi propri gusti poi se anche lo vendi non
recuperi assolutamente la spesa sostenuta per farlo.
-Un motore tranquillo ti porta alla fine senza
pensieri e con poca benzina, altrimenti devi portarti dietro anche la tanica o
fare un serbatoio maggiorato.
-La ciclistica è molto importante, ad ogni buco
serio le sospensioni andavano a pacco e pensavo di crepare, ora ho indurito la
sospe davanti e spero di cavarmela così, confido non serva una forca da moto
come montano quasi tutti.
-Obbligatorie le gomme tassellate
-Le borse laterali sono più comode di uno zaino
sulle spalle
Credo proprio che continuerò a fare la Monferraglia e non
andrò in Svizzera, non con questo mezzo ecco :D
Ooooohhhh finalmente si aprono le danze fra i cordoli per i 3 furgonati.
Per il team la stagione era già iniziata una decina di giorni prima con l'uscita del distaccamento Motard, per cui l'invidia del resto della truppa era a livelli inaccettabili. La data fissata era per Lunedì 24 maggio, ma il meteo incerto ha consigliato a Volto di non prendere ferie, esibendosi poi in una sfrenata danza della pioggia per evitare che io e Davo all'ultimo decidessimo di partire. Il risultato è stato un lunedì di pioggia torrenziale preceduto e succeduto da giorni e giorni di sereno. Ma sarà una persona bruttissima?
Sanità mentale cercasi
E infatti il Karma l'ha colpito con un'infiammazione del gomito sinistro, che le malelingue insinuano siano una scusa del fermone, ma invece limitano il nostro paladino del racing nelle manovre più estreme. Tipo portare il boccale di birra alla bocca!
Per cui tutto rimandato a Lunedì 31.
Sagra della Salsiccia
Dai simpatici lavori stradali ci fanno partire con una mezz'ora di ritardo, il furgone sembra un fine livello del testris perchè "qualcunoconmaleadungomito" ha portato la qualunque tra borse, borsine, accessori, accessorietti, ma soprattutto abbiamo l'accessorio che io avevo snobbato e che invece ci fa entrare in una nuova dimensione: " Il gazebo della sagra della salsiccia" !!!!
Grazie a questa tensostruttura degna di un concerto dei BeeHive, ci siamo elevati al livello di "Peones della Salsiccia" e infatti sono successe delle cose incredibili!!! Sono venuti altri pistard a chiederci attrezzi e consigli... una roba che ripensando agli zaini messi di fianco ai bidoni del rusco ad Adria mi fa commuovere!
Tornando a noi, il meto è perfetto e in giro per il paddock ci saranno si e no una decina di moto. Di fianco a noi una coppia con lei un Kawa 250 da pista e lui una stupenda Honda Rs125 Gp del 90. Segue un ragazzo veronese con un Gammino 250, un vero peones con un gsxr stradale accompagnato dalla ragazza in Panda, una coppia toscana con una ktm 390 da trofeo e come loro solito in fondo al piazzale, il paddock delle moto d'epoca che ogni tanto fa uscire qualche personaggio notevole. Non riesco a non dare una menzione a "Franco 45" che con la sua Suzuki Srad da pista ma naked, credo abbia fatto circa sei milioni di giri tutti rigorosamente come chiacane mobile. Grande Franco uno di noi!
Al solito mi viene la fotta totale di entrare in pista subito, ma i miei compagni hanno tutto il loro mood, per cui Davo cambia la posteriore con una Slick Sc0 (hai capito il cesso con la gomma da qualifica...) e la Principessa Volto mette in ordine tutte le sue cosine, allora io che mi sono dimenticato di chiedere a Davo di portarmi delle termocoperte, non resisto più ed entro per scaldare le gomme e vedere come sono messo.
Tra l'altro il CBR sfoggia un sacco di novità, tra cui gas rapido, sospensioni rifatte, cambio rovesciato, Cambio elettronico e contamarce. Come posso esitare dal provarlo subito? Mi butto dentro con molta cautela, sono legato a bestia, ma la moto va bene, per cui ritrovo subito feeling e dopo 3-4 giri sono già abbastanza sciolto. Rientro ai box, verifico la pressione delle gomme e capisco che contamarce e cambio elettronico hanno qualche problema di alimentazione elettrica, per cui oggi resterò analogico.
Finalmente anche gli altri due Furgonati sono pronti per cui entriamo facciamo qualche giro e di nuovo fuori. Volto si imbottisce di anti-infiammatori perchè fatica a tirare la frizione, ma in generale tutto procede a meglio. Mentre stiamo ammirando il ragazzo che accende a spinta la Rs125Gp, sentiamo un gran suono di due tempi e vediamo uscire dal paddock d'Epoca una stupenda Cagiva Mito tutta tirata da pista, che il proprietario sta scaldando. Lo Scalda-Mito va avanti qualche minuto a sgasare e rientra nel paddock. Noi facciamo una seconda entrata tutti insieme sempre andando a cercare il feeling, vediamo che quelli col KTM girano benino, mentre il resto della truppa è più sui ritmi di una passeggiata romantica in riva al mare, ma va bene. Altra sosta ai box. Lo Scalda-Mito è sempre in azione. Io levo un po' di precarico davanti perchè le sospensioni sono sate rifatte egregiamente, ma ovviamente con un assetto "alla cieca" per cui provo a fare qualche aggiuntamento, anche se devo dire che capire come interventire sulle sospensioni a Pomposa non è banalissimo.
Mentre ci riposiamo vediamo che nella pista di Kart c'è un corso di guida sicura con una trentina di moto che fanno esercizi vari. Vedendo le velocità medie prossime a quelle in un monopattino elettrico, inizia a sorgermi qualche dubbio sulla reale efficacia, ma andiamo avanti.
La meraviglia
Rientriamo con Volto davanti e dietro tutti quanti, per 3-4 giri siamo belli ingrarellati, poi il braccio di Volto alza bandiera bianca e lascia strada a Davo e a me. Davo allunga deciso, io provo a stargli dietro ma gira qual mezzo secondo più forte di me, bravo! Avere lui che mi da un riferimento però mi fa spingere quel tantino in più che mi fa sembrare di andare forte (per i miei standard) e mi sembra di ritrovare le sensazioni avute coi 300SS. Ovviamente anche per Davo a sensazione è stato il turno più veloce di giornate e altrettanto ovviamente non abbiamo preso tempi e non avevamo telecamere montate. PERFETTO!
Rientriamo e lo Scalda-Mito è all'opera. Anche quelli del corso di guida continuano imperterriti a 30 orari. Notiamo un gran lavoro sotto il gazebo del ragazzo col Gammino, infatti vengono a chiederci degli attrezzi e un calibro. In pratica la mattina aveva fatto qualche giro per far vedere la pista allo Stradale con il Gixxer, e questo in un turno successivo è riuscito a centrarlo in uscita dell'ultima curva sulla ruota dietro spedendolo nella ghiaia. Non contento del risultato,è caduto e lo ha falciato direttamente nella via di fuga facendolo cadere. Fortunatamente nessun dfanno fisico per entrambi, un po' di graffi al Gammino, mentre il Gixxer ha spezzato un semimanubrio. E qui siamo al top, il ragazzo con il gammino si è messo a trafficare per smontare uno dei suoi e consentire allo Stradale di rientrare a casa!!! Cioè ti faccio il piacere di farti strada in risposta mi centri, non una ma due volte e ti fai aggiustare anche la moto?!?!?!? Appena abbiamo realizzato la cosa, Volto mi guarda e fa " Aaahhh Simo sono proprio sicuro che l'avresti fatto anche tu...o forse gli davi due cartoni in faccia!!! """ Risate generali, sipario.
Sottofondo dello Scalda-Mito che scalda la Mito.
Per la successiva entrata indurisco un po' il mono che pompa un po' sul curvilineo, ma ho la posteriore che è ben oltre alla frutta per cui sopportiamo... prendo pure i tempi e attacco la cam. La nostra perfetta organizzazione fa si che gli altri entrino davanti a me e io abbia la telecamera puntata indietro... siam davvero perfetti!
Rientriamo ed è più o meno mezzogiorno. Lo Scalda-Mito continua imperterrito nelle sue sessioni di riscaldamento. Butto lì un:" dai sono le 12, adesso la scalda fino ad ora di pranzo così può riprendere nel pomeriggio" E infatti....
Facciamo l'ultima entratina, le sensazioni sono buone ma non buonissime come nel terzo turno dell'amore. Davo non è soddisfatto dei tempi che stiamo facendo e gioca la perla del giorno: "perchè non non stiamo andando piano, stiamo preservando le gomme" Applausi a scena aperta.
Non ci resta che andare a mangiare la sacrosanta piadina con la calma di questo mondo.
Durante la pausa metà dei presenti se ne va, per cui di fatto rimaniamo noi, gli "epoca boys ad na volta" e i ragazzi col Ktm. Si aggiunge però la new entry di uno stradale con una Aprilia RSV4 2021 con Ali e sarcazzi e tuta con Airbag a strappo... di cui non capiamo l'utilità se non in caso di hig-side di almeno 4 metri di altezza.
Facciamo un turnino e al rientro avviene l'inimmaginabile: Lo Scalda-mito si appresta ad entrare in pista! Scene di Giubilo, isteria generalizzata. Con una sfrizionata epocale percorre la corsia box e si lancia. Volto molto seraficamente dichiara:" guarda che non finisce mica un giro, torna indietro a spinta". Nel mentre noi ci rilassiamo, facciamo benzina, Davo avvita il tappo dell'olio che svitandosi ha simpaticamente perso... e sentiamo che manca qualcosa...ecco non si sente nessuno girare... e dopo vari minuti appare lo Scalda-Mito che mestamente sta rientrando a spinta.
Cosa ci insegna tutto questo? Mai scaldare la moto per 6 ore e soprattutto occhio alle profezie di Volto!!!
Dopo un altro paio di entrate siamo cotti del tutto. Io ho anche incrociato la super Aprilia che mi ha fatto capire che avere il doppio dei cavalli ti da accellerare molto più in fretta che col 600 di 18 anni... Con calma iniziamo a caricare e io lego perfettamente la mia moto. Pausa Gelato con visione di quelli del corso da strada che da 8 ore stanno facendo i 30 (?!?!?!?!?) E torniamo alle operazioni di carico. Devo slegare la cinghia dietro la mia moto in modo da utilizzarla per legare anche i cavalletti. Ma nonostante io abbia assolutamente fatto tutto giusto, è talmente attorcigliata alla cazzo nel cricchetto che perdiamo 20 minuti per slegarla.... Io ho perso anche almeno 3 anni di paradiso per le madonne che ho tirato. Ovviamente Davo e Volto non mi hanno fatto pesare per nulla la cosa.... Per cui da oggi alle mie doti fantastiche posso sicuramente aggiungere quella di esperto legatore con cinghie.
E' ora di mettersi sulla via del ritorno e sospinti dal possente 2.8Tdid del Ducatone facciamo ritorno a casa.
Alla fine il bilancio per me è estremamente positivo, abbiamo riso tutto il giorno, dato del gas senza particolari inconvenienti.
Non ci resta che iniziare ad organizzare le prossime puntate!!