Di modelli nel corso della storia ce ne sono stati migliaia, ma sono davvero pochissimi quelli che la storia l'hanno scritta.
Una di queste è il primo modello di Fireblade del 1992. Io posso dire di averla avuta, e non nego di tirarmela abbastanza.
Ma andiamo con ordine.
Nei primi anni 90 il mondo delle maxi è dominato da mezzi potenti ma molto pesanti e poco maneggevoli. Honda ha in listino il Cbr1000F che fa lotta con il GPz1000RX di Kawasaki per il titolo di incrociatore stellare del secolo. Yamaha e Suzuki sono più racing, ma l'Fzr1000 e la Gsx-R1100 sono semplicemente enormi.
Le vere supersportive sono le 750 con in cima Vfr e FZ per la strada, accompagnate dalle superbike replica RC30 e Ow01 e dalla Ducati 851, ma sono serie limitate e dai prezzi altissimi.
Poi nel 92 arriva una moto più piccola di una 750, con sotto un quattro cilindri da 893cc e 124 cv, con una ciclistica tutta in alluminio estremamente rapida con il cerchio da sedici davanti e soprattutto con un peso inferiore ai 200kg
Fine dei giochi.
Il resto era antichità. Tra i colori fluo, e la carena bucherellata per favorire i cambi di direzione in velocità, ogni minimo particolare trasudava spirito corsaiolo...e divenne un mito.
Prima del 1998 e dell'entrata in scena della prima R1, sportiva voleva dire Fireblade.
Io ci arrivai qualche anno dopo...era la primavera del 2003 ero a piedi da quattro mesi e cercavo un mezzo economico per rimettermi su due ruote, ma che mi consentisse di gestire qualche uscita in pista che avrei fatto con Hodapeole. E poi diciamocelo...nella mia crescita professionale di maiale su due ruote avevo voglia di una maxi.
Da Mgm trovo questo esemplare semplicemente perfetto e stranamente non riesco ad esimermi dall'acquistarlo.
Direi che Emma mi maledice ancora per l'acquisto che non teneva conto delle esigenze del passeggero...e infatti anche se feci arrivare dall'Inghilterra un kit (orribile) che creava una maniglia per il passeggero, ma era solo un palliativo...
Infatti devo ammettere che il nostro kilometraggio medio calò drasticamente rispetto alla Blackie.
In fondo non poteva che essere così, il Blade era una sportiva e non una moto da passeggio sia in solitario che ancor peggio in coppia.
La mia montava pure le pedane arretrate che se da un lato ne aumentavano ulteriormente la sportività, dall'altro l'uso stradale era davvero limitato...almeno per uno di 1,85 come me....
Al momento del mio acquisto la Nonna aveva già un'età e al cospetto delle ultime maxi pagava qualche kilo e almeno una ventina di cavalli, ma rispetto alle 600 il vantaggio era ancora evidentissimo.
Appena uscita tutti la dipingevano come una bestia indomabile troppo svelta di avantreno. C'è però da dire che con le gomme di dieci anni dopo, e soprattutto con l'evoluzione delle ciclistiche che la copiavano, non ho mai notato comportamenti nervosi.
Anzi il motore estremamente coppioso e lineare la rendeva estremamente facile e redditizia.
Alla fine l'ho tenuta due anni fino alla primavera del 2005 facendoci varie uscite in pista a Misano e Adria all'interno degli Honda Days e divertendomi non poco.
Rispetto alla dotazione di serie avevo montato un terminale aperto, tubi in treccia e una molla HyperPro sul mono originale.
Ancora oggi alla soglia del quarto di secolo di onorata carriera se ne vedono in giro e nel mercato dell'usato pistaiolo non sono poche le cbr 92-99 rimaneggiatissime che vengono usate per divertimento.
Onestamente il mio feeling generale è stato alto ma non eccezionale come con i seicentini, ma devo dire che ricordo ancora tutte le occhiate che ha sempre attirato per il suo essere un mito su due ruote.
Nella primavera del 2005 arrivò il momento di separarci e l'ho venduta a mio cugino Maurizio...che ce l'ha ancora!!!!
E mi sa che presto tornerò a scriverne.
Stay Tuned
Una di queste è il primo modello di Fireblade del 1992. Io posso dire di averla avuta, e non nego di tirarmela abbastanza.
La Nonna in tutto il suo splendore..HRC style |
Nei primi anni 90 il mondo delle maxi è dominato da mezzi potenti ma molto pesanti e poco maneggevoli. Honda ha in listino il Cbr1000F che fa lotta con il GPz1000RX di Kawasaki per il titolo di incrociatore stellare del secolo. Yamaha e Suzuki sono più racing, ma l'Fzr1000 e la Gsx-R1100 sono semplicemente enormi.
Le vere supersportive sono le 750 con in cima Vfr e FZ per la strada, accompagnate dalle superbike replica RC30 e Ow01 e dalla Ducati 851, ma sono serie limitate e dai prezzi altissimi.
Poi nel 92 arriva una moto più piccola di una 750, con sotto un quattro cilindri da 893cc e 124 cv, con una ciclistica tutta in alluminio estremamente rapida con il cerchio da sedici davanti e soprattutto con un peso inferiore ai 200kg
Fine dei giochi.
Il resto era antichità. Tra i colori fluo, e la carena bucherellata per favorire i cambi di direzione in velocità, ogni minimo particolare trasudava spirito corsaiolo...e divenne un mito.
A Misano nel 2004 |
Io ci arrivai qualche anno dopo...era la primavera del 2003 ero a piedi da quattro mesi e cercavo un mezzo economico per rimettermi su due ruote, ma che mi consentisse di gestire qualche uscita in pista che avrei fatto con Hodapeole. E poi diciamocelo...nella mia crescita professionale di maiale su due ruote avevo voglia di una maxi.
Da Mgm trovo questo esemplare semplicemente perfetto e stranamente non riesco ad esimermi dall'acquistarlo.
Direi che Emma mi maledice ancora per l'acquisto che non teneva conto delle esigenze del passeggero...e infatti anche se feci arrivare dall'Inghilterra un kit (orribile) che creava una maniglia per il passeggero, ma era solo un palliativo...
Infatti devo ammettere che il nostro kilometraggio medio calò drasticamente rispetto alla Blackie.
In fondo non poteva che essere così, il Blade era una sportiva e non una moto da passeggio sia in solitario che ancor peggio in coppia.
La mia montava pure le pedane arretrate che se da un lato ne aumentavano ulteriormente la sportività, dall'altro l'uso stradale era davvero limitato...almeno per uno di 1,85 come me....
In versione turistica...o quasi. |
Appena uscita tutti la dipingevano come una bestia indomabile troppo svelta di avantreno. C'è però da dire che con le gomme di dieci anni dopo, e soprattutto con l'evoluzione delle ciclistiche che la copiavano, non ho mai notato comportamenti nervosi.
Anzi il motore estremamente coppioso e lineare la rendeva estremamente facile e redditizia.
Alla fine l'ho tenuta due anni fino alla primavera del 2005 facendoci varie uscite in pista a Misano e Adria all'interno degli Honda Days e divertendomi non poco.
Rispetto alla dotazione di serie avevo montato un terminale aperto, tubi in treccia e una molla HyperPro sul mono originale.
Ancora oggi alla soglia del quarto di secolo di onorata carriera se ne vedono in giro e nel mercato dell'usato pistaiolo non sono poche le cbr 92-99 rimaneggiatissime che vengono usate per divertimento.
Onestamente il mio feeling generale è stato alto ma non eccezionale come con i seicentini, ma devo dire che ricordo ancora tutte le occhiate che ha sempre attirato per il suo essere un mito su due ruote.
Durante una sosta...Emma entusiasta... |
E mi sa che presto tornerò a scriverne.
Stay Tuned
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