L'iter che ha seguito Emma per ottenere la patente A3 mi da una bella serie di spunti che dovrebbero far riflettere un po' tutti sul reale stato delle cose...
Andiamo con ordine.
Dopo la trasferta al Mugello per la motogp, Emma decide che è arrivato il momento di prendere la patente per la moto.
Per cui facciamo il giro delle autoscuole in zona per informarci.
La prima promette prezzi interessanti...ma non ha moto, perchè a gennaio 2013 è cambiata la normativa sulle patenti e si stanno attrezzando...
Ma siamo a fine giugno...sei mesi per attrezzarsi?!!??!?!?! Fulmini di guerra proprio!
La seconda è attaccata a casa ed è stata usata da vari conoscenti con successo.
Ottimo!
Emma con il Foglio Rosa del Potere! |
Ecco il foglio rosa..un oggetto davvero bizzarro.
Dal momento che Emma ha in tasca quel fogliettino di carta può guidare QUALSIASI moto OVUNQUE sul territorio italiano.
Ma non c'è stata nessuna verifica che lei sia in grado di guidare o che abbia almeno le basi per provare a farlo.
Ma chissene...ha il foglio rosa per cui può inforcare una supersportiva da 200cv e spararsi in 15 secondi a trecento all'ora senza nessun tipo di problema.
Unica limitazione che la guida della moto avvenga in orari non di punta....con un range di discrezionalità da parte del tutore dell'ordine che facesse un eventuale controllo analogo a quello di una repubblica delle banane.
Ma tant'è....
Emma prende appuntamento per la prima guida...che scopriamo va fatta non nell'autoscuola sotto casa, ma a 10 km di distanza perchè il garage è là... vabbè almeno è una zona meno trafficata, che forse per le prime guide è anche meglio...
A gennaio sono entrate in vigore anche le nuove norme relative all'abbigliamento.
Per cui per fare le guide devi essere vestito di tutto punto da motociclista.
Nel caso di Emma poco male, visto che ha qualsiasi forma di abbigliamento tecnico possibile, però so di persone che hanno acquistato ad hoc abbigliamento per fare la patente da scooter o ancor peggio si fanno prestare le protezioni dalle autoscuole...che si lamentano a gran voce per i costi che hanno dovuto sopportare.
Per cui non insegnamo che guidare senza guanti o con dei caschi di merda mette a repentaglio la sicurezza, ma facciamo vivere l'uso delle protezioni come un obbligo che comporta una spesa inutile...
...nel intanto qui a Genova è pieno di gente che gira in scooter in infradito e casco slacciato....
Arriva il momento fatidico della prima guida.
Il primo mezzo dato in mano ad Emma è una Suzuki vanvan 125.
Non posso che approvare la scelta di un mezzo piccolo leggero e facile, per vedere il livello del neofita.
Dopo 2 minuti di "questa è la frizione, questo è il freno, qui le luci", auricolare dentro al casco per sentire le indicazioni dell'istruttore e via per una stradina di montagna mai vista...
Vi aspetterete un istruttore motociclista esperto, con la pelle consumata dal vento e dai moscerini e la tuta che testimonia le tante scorribande per le strade tormentate dell'appennino.
E invece....
.... un signore distinto che segue Emma in auto e che candidamente ammette di non saper guidare la moto e da consigli preziosissimi per crescere nella difficile arte della guida.
"sei dritta come un palo, buttala giù, ti sei cagata addosso eh?"
Il tutto per 27 euro a lezione di una cinquantina di minuti....
Per cui ricapitolando.
Il foglio rosa ti permette tutto e di fatto nessuno ti fa un minimo di formazione prima di metterti in sella e chi ti deve insegnare a guidare non ne ha un'idea e costa come un asino a biscotti.
Il prossimo che si lamenta del livello di guida sulle nostre strade rilegga la fase precedente dieci volte.
Fortunatamente però Emma ha dalla sua di avere un marito che un po' ne mastica....
Per cui decide di comprarsi una moto in modo da poter guidare gratis quando vuole e con il sottoscritto che fa da istruttore, limitando le guide in autoscuola a check per far vedere i progressi.
Ma chi non ha questi vantaggi come fa? Decine e decine di guide a pagamento con finti docenti?
La vera farsa arriva in prossimità degli esami.
Dopo un'estate in sella Emma si sente giustamente pronta.
Visto che io posso insegnarle di tutto, ma non i trucchetti da esame, chiede di fare una guida provando il circuito delle prove fra i birilli.
Peccato che in giro per l'entroterra ligure non ci siano piazzali adatti, l'autoscuola non ha i birilli, la supercazzola come se fosse antani, per cui fa una guida normale dove l'istruttore le dice che è pronta?!?!!?
Che sia pronta lo sappiamo eccome...ma l'esame?
Niente paura "E' pronta" lo dice l'istruttore che non sa guidare la moto...come dubitarne....
Prenotazione per il 7 novembre.
Qualche giorno prima il mio collega Federico deve fare lo stesso esame ma in un altra autoscuola.
Gli chiedo se ha fatto prove coi birilli e la risposta è no disegnandomi una situazione analoga alla nostra, ma soprattuto lui mi chiede se Emma ha studiato per le domande.
LE DOMANDE?!?!?!!?
Salta fuori che anche se non è propriamente documentato, prima delle prove pratiche ci sono delle domande di teoria.
A lui la sua autoscuola le ha spiegate il giorno prima dell'esame....per cui non è che Emma ha preso un'autoscuola sfigata....
Sono tutte banalità tipo lettura del libretto, controllo olio e gomme, spie del cruscotto ecc...però sono le solite cose che se l'esaminatore ha il cazzo girato ti boccia...
Ecco magari un libricino di dieci pagine se lo potevano anche inventare...o no?
Torno a casa guardo con Emma un video su youtube fatto da un'associazione di motocicliste e poi andiamo in garage per verificare il tutto sulla moto.
Per la parte birilli vado sul sito del codice della strada e scarico le caratteristiche del percorso.
Poi individuo un bel piazzale in piano e un sabato mattina ci porto Emma.
Ecco il percorso presunto.... |
Esagero, nel mentre la filmo col cellullare e le faccio vedere dove sembra incerta prima di ripetere la prova.
Non mi sembra tutta sta difficoltà per l'autoscuola. Basterebbe fare una session apposita comune a tutti quelli che stanno in prossimità di esame...
Ma sembra una cosa impossibile...
Arriva il giorno dell'esame, Emma si veste di tutto punto, arriva all'appuntamento ma non si presenta l'esaminatore.
Due ore di attesa con il tizio che si è reso irreperibile...ovviamente il luogo dell'appuntamento è un piazzale senza nulla, spazzato dal vento e da un po' di pioggerellina...
Nulla di fatto...peccato però che Emma aveva calcolato i tempi in modo che se non fosse passata avrebbe potuto dare la seconda prova prima dello scadere del foglio rosa...
...ma la responsabilità di questo mancato esame di chi è? MISTERO!
Nuovo appuntamento per il 28 novembre...in caso di bocciatura non ci sarebbe il tempo tecnico per la seconda possibilità a meno di aprire una richiesta di deroga in quanto il primo tentativo è saltato per colpa dell'ingegnere della motorizzazione...
Appena sento questa cosa già ci vedo immersi in un buco nero burocratico, un nulla di fatto dettato da supercazzole antanizzanti (tipo l'ingegnere c'era ma era travestito da cassonetto e non l'avete visto) ed Emma inviperita per aver perso tempo e denaro... con la beffa ulteriore che sarebbe stato necessario rifare tutta la pratica da zero...
Arriviamo al 28.
In un altro piazzale si palesa in orario l'esaminatore che scende dall'auto e inizia a inveire contro tutto e contro tutti. Poi apre il baule e sbraitando fa posizionare i birilli ai candidati....
Poi a uno a uno arriva il momento delle domande...
E qui l'apoteosi dell'insensatezza...il tizio ha rimproverato Emma perchè non sapeva la dimensione minima del battistrada.
A parte il fatto che ci sono i segnalatori e fanno fede quelli, il tizio ha continuato ad insistere che fosse 1 CENTIMETRO... sbraitando come un ossesso...peccato che sia 1 MILLIMETRO...
ma fortunatamente l'esame prosegue.
Il bello è che il piazzale è minuscolo, per cui non viene rispettato il disegno che avevo trovato in rete...e la prova invece di essere una sorta di circuito con vari ostacoli, diventano prove separate con partenza da fermo...
Esempio stupido, nel circuito si dovrebbe partire da fermo raggiungere almeno i 30 km/h ed effettuare lo slalom di birilli distanziati di 7 metri, entrando da destra.
La prova è diventata partire da fermo di fianco al primo birillo coi birilli a 2 metri l'uno dall'altro...
uguale uguale....ma la legge non dovrebbe dare uniformità di esame?
Fra le urla e le sbraitate dell'esaminatore vengono svolte le prove e poi via per il tour su strada.
Che prevede una ventina di minuti in giro per la città seguendo le istruzioni dell'esaminatore dall'auricolare.
Qui diciamo che lo svolgimento è stato grossomodo normale, anche se credo sia abbastanza difficile in generale trovare condizioni similari per tutti i candidati.
Basti pensare al variare del traffico rispetto all'ora, piuttosto che la differenza di percorso affrontato.
Qui il mio essere polemico mi fa pensare che basterebbe che la motorizzazione individuasse un percorso ad hoc con partenza da un piazzale e a tutti i candidati venisse proposto quello.
Se ci pensate alle manifestazioni dove si provano le moto si fa sempre così.
Alla fine nel susseguirsi degli urli gratuiti dell'esaminatore Emma ottiene il tanto desiderato tesserino rosa che la fa diventare una motociclista a tutti gli effetti.
e quello è l'importante.
Però tutto l'iter per arrivarci mi è sembrato davvero raffazzonato e senza nessuna garanzia che facendo le cose per bene si ottenga il risultato.
Il mio collega Federico è stato bocciato due volte per errorini assolutamente stupidi, dati più dalla discrezionalità dell'esame che da veri errori.
Sinceramente non so se in altri paesi sia uguale, ma almeno nel nuovo patentino per i ciclomotori hanno introdotto il limite di poter guidare il motorino solo dopo aver passato l'esami di teoria.
Siamo ancora lontani, ma qualcosa di più sensato si intravede...
chissà cosa toccherà a miei figli...
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