Mucca a Loiano |
Nei giorni precedenti ho contattato tutti i miei vari conoscenti motardi al grido di "oh cascasse il mondo sabato giro!"
Per motivi vari non ho ricevuto un gran consenso, ma al solito... meglio pochi ma buoni.
Ieri mattina sono lì bello tranquillo che mi preparo e ricevo una chiamata da uno dei miei fedelissimi.
Penso immediatamente che sia per confermarmi la sua presenza... e che come al solito ci troveremo come un dinamico duo a volare fra le curve dell'appennino bolognese.
Niente di tutto questo, mi informa che è mancato il padre.
Rimango di sasso.
Purtroppo non ci sono parole per gestire situazioni del genere.
Do la mia disponibilità per qualunque esigenza, ma nella mia testa suonano sempre come parole di circostanza.
Si vorrebbe avere la possibilità di fare di più, ma inutile girarci intorno nell'immediato non si può fare nulla.
E forse è proprio questo che disarma di più.
Paninazzo Covigliaio |
Sono a Ferrara senza Emma e capisco che mi serve un momento per me.
Anche se può sembrare strano, la moto per me è sempre terapeutica.
Alla fine sei solo con te stesso dentro al casco, e guidare mi da sempre un certo effetto simil-meditativo, che mi aiuta fin da quando scorrazzavo minorenne per la campagna ferrarese in vespetta.
Per cui mi avvio verso Bologna, dove mi accoglie un caldo infernale...meno male che ho tenuto il giubbo invernale...mi sono maledetto non poco..
Non contento del livello di sudorazione alle stelle, decido di salire per la Futa-Futa, così attraverso mezza Bologna in mezzo al traffico del sabato mattina...vabbè.
Lentamente arrivo a Pianoro e finalmente si inizia a giocare.
Mi immergo nella guida e naturalmente mi assesto su un ritmo bello deciso.
Può sembrare esagerato, ma sono in una specie di trance. Penso solo a spingere, spingere e ancora spingere...e questo blocca tutta la serie di ragionamenti ed emozioni che riempiono il mio cervellino, consentendomi di passare oltre.
Arrivo in un lampo al Belvedere di Loiano, prendo fiato, do una voce ad Emma per informarla dei fatti.
Passo del Giogo |
Per cui via verso Firenzuola e su verso il passo del Giogo.
Via via a perdi fiato.
Arrivo in cima e finalmente mi sento più tranquillo.
Il mio scarso equilibrio mentale è tornato.
Mi stendo sulla collina e mi concedo una sosta ascoltando un po' di musica, cullato dalla brezza.Penso che sono uno scemo, penso a mio padre, penso a lutto del mio amico.
Ma sono tutti pensieri positivi, pensieri di qualcuno che sa che ancora una volta deve rimboccarsi le maniche e rimettersi in gioco. Pensieri di chi ha ricevuto un sacco di schiaffi dalla vita, ma in un modo o nell'altro ha sempre trovato la forza di sorridere e ripartire.
Per cui riparto, tranquillamente, non c'è bisogno di correre.
Arrivo in Raticosa e ci sono mille moto.
Ascolto furtivo i commenti sull'ultima staccata, e su quando va forte il tale e il tal altro.
Mi sembra di risentirmi...e in un certo senso mi sento un po' stupido...e mi sembrano un po' stupidi i post che spesso scrivo.
Ma forse più che stupidi sono spensierati...una condizione che sempre meno ci appartiene, e che invece non dovrebe mai mancare nel corredo delle nostre settimane.
Stay tuned!
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